VIDEO TUTORIAL / I 10 Nodi che un Bravo Marinaio Deve Saper Fare


Meglio conoscere un nodo e non averne bisogno, che aver bisogno di un nodo e non conoscerlo!

Oggi parliamo di nodi marinari. Un buon marinaio lo sa bene: eseguire i nodi nautici correttamente è fondamentale per poter essere sicuri di fissare perfettamente l'imbarcazione alle boe e non solo. Il nodo marinaresco - sicuramente quanto di più importante si possa apprendere prima di saper andare in barca - tecnicamente deve avere tre caratteristiche fondamentali: rapidità di esecuzione, perfetta tenuta anche sotto sforzo e velocità e facilità di scioglimento. Siete sicuri di sapere riconoscere, creare e applicare il nodo giusto, nel luogo giusto e al momento giusto in barca? Esistono tecniche e termini universali che è importante conoscere e ricordare: vediamoli insieme!

1. NODO DELL’IMPICCATO
Per prendere un gavitello di un corpo morto in situazioni di vento o corrente forte e non si è sicuri di poter trattenere l’imbarcazione con l’alighiero prima di aver fatto passare una cima di ormeggio, fare una grande asola al nodo dell’impiccato e prendere il gavitello. Questo nodo si presenta più alle cime rigide che non hanno tendenza a schiacciarsi su se stesse. Quattro - cinque spire sono sufficienti.



2. NODO SAVOIA
Detto anche “nodo a otto” è il nodo d’arresto per eccellenza: serve a non far scorrere le cime attraverso bozzelli, fori o golfari. Ha un buon volume, è duraturo e si disfa con facilità. Se per caso fosse molto stretto e carico di sale, il modo migliore per disfarlo è di attorcigliarlo su se stesso. Lasciare almeno 20 cm tra il nodo e l’estremità della cima, in modo da avere una presa sufficiente per prenderlo quando l’ “otto” è bloccato contro la puleggia.



3. NODO PARLATO
Il nodo parlato serve per ormeggiarsi a un palo o una bitta. E' anche utilizzato per fissare i parabordi alla battagliola. Se molto stretto è difficile da sciogliere.



4. NODO DEL FRANCESCANO
Utile per fare un nodo d’arresto definitivo e voluminoso. Quante spire? Oltre le cinque o sei spire, il nodo del francescano può allentarsi, a meno che non lo si lasci volontariamente caricare di sale per irrigidirlo. Viene utilizzato per bloccare definitivamente l’estremità di una cima, nel caso dei paranchi fissi (randa) a bordo di imbarcazioni a vela. Attenzione a non lasciare fuoriuscire il pezzo finale del nodo perché, tirandolo si disfa.



5. NODO VACCAIO
Si tratta inoltre di un nodo molto utile: è un nodo semplice con gassa eseguito nella cima di fissaggio e serve ad attaccarsi ad un moschettone fissato su un golfare, un anello. Nodo vaccaio o nodo piano? Per saperlo, tirate con un colpo secco!



6. NODO PIANO
Per unire due cime di diametro uguale. L’uso principale a bordo: legare i matafioni di terzarolo, fissare qualcosa sul ponte. E’ molto facile che si sciolga se viene realizzato con cime di diametro o tessitura diversi. Quando lo si esegue, fare attenzione che ciascuna delle cime entri ed esca dallo stesso lato dell’asola formata dall’altra cima.



7. NODO DEL PESCATORE SEMPLICE O NODO INGLESE
Nodo di giunzione universale, ma a volte è difficile disfarlo. Per realizzarlo, contrapporre le due cime per una determinata lunghezza ed eseguire all’estremità di ciascuna un nodo semplice attorno all’altra. Questo nodo è molto pratico per fissare le scotte su un fiocco di deriva, in questo caso le due parti del nodo stringono la bugna della vela. Per disfarlo su cime a più trefoli, staccare i nodi semplici. Creato per unire lenze da pesca, questo nodo permette di congiungere cavi di rigidità, struttura e di diametri differenti.



8. NODO DI SCOTTA DOPPIO O NODO BANDIERA
Per aggiuntare due cime di diametri diversi, dove la più grossa forma l’asola, ed il nodo viene effettuato con la più sottile. Questo nodo si disfa più facilmente del nodo di scotta semplice (una sola spira). Evitare di fare questo nodo su cime rigide la cui tensione sia sottoposta a contraccolpi: può lentamente allentarsi. Utilizzato in passato anche dai tessitori per unire i fili ed altresì adottato per formare le maglie delle reti.



9. GASSA D’AMANTE
Serve a fermare una cima intorno ad un golfare, un'altra cima, un palo o qualsiasi altra cosa. E' il nodo più comunemente usato sulla barche, e forma un occhiello, non scorsoio, molto resistente ma allo stesso tempo facile da sciogliere. Su una cima rigida sottoposta a tensioni, lasciar fuoriuscire leggermente l’estremità che è servita a fare il nodo, altrimenti si potrebbe disfarsi.



La gassa d'amanta (rovesciata) è anche il nodo che utilizziamo per montare la nostra MOLLA D'ORMEGGIO NEREIDE:



10. NODO PER IMPIOMBATURA
L'impiombatura serve ad unire due cime, in modo irreversibile, in modo che facciano corpo unico.



E adesso, non vi resta che fare pratica!


Credits
Animatedknots.com
Ilgiornaledeimarinai.it

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